Come aprire un blog: 11 step per un sito sicuro, performante, SEO-friendly e in linea col GDPR
Contenuti, Assistente Virtuale
Sull’importanza che riveste un blog professionale per la propria attività ho già parlato nel mio guest sul post TagliaBlog.
Perché aprire un blog?
Per mille ragioni.
Aprire un blog è il modo più semplice di far conoscere il tuo business al mondo, condividere le tue idee e le tue competenze e ottenere maggiore visibilità.
Puoi utilizzarlo per promuovere la tua attività come centro della tua strategia di web marketing o persino per creare un sistema automatizzato di entrate online.
La buona notizia è che, nel 2018, aprire un blog è più facile che mai.
Per nostra fortuna sono passati i tempi in cui lanciare un blog richiedeva molte abilità di programmazione (HTML, CSS, PHP ecc. ecc.).
Ho creato questo post in base alla mia esperienza diretta. Cioè di qualcuno che ha fatto affidamento sulle sole risorse reperite in rete (sulla cui qualità garantisco di persona) e svolto innumerevoli test per capire cosa funzionasse e cosa no.
Nella speranza di far risparmiare tempo a tutti coloro che stiano pensando che un blog sia indispensabile per la loro attività, ho riassunto i passaggi fondamentali per aprire un blog professionale che sia anche legale, sicuro, performante e ottimizzato in chiave SEO.
Premessa importante per aprire un blog
Qualunque strategia di comunicazione online tu intenda applicare, non può funzionare se prima non ti dai degli obiettivi su cosa, come e quando intendi raggiungere, attraverso gli strumenti di marketing che il Web ti mette a disposizione.
Perché questi obiettivi siano efficaci, segui lo schema SMART:
- Specific (Specifici. Cioè devono fare riferimento ad un’area di miglioramento ben definita)
- Measurable (Misurabili)
- Achievable (Raggiungibili)
- Realistic (Realistici. Possono essere effettivamente raggiunti con le risorse di cui disponi?)
- Time-based (Definiti nel tempo)
Una volta definiti gli obiettivi, puoi passare alla creazione del blog. Ecco quali sono i passaggi essenziali per costruirne uno che sia allo stesso tempo performante e professionale.
1. Abbonati ad un servizio di Web Hosting per “ospitare” il tuo blog
Il primo passo da compiere è scegliere un servizio di Web Hosting.
Di cosa si tratta?
Di quello spazio virtuale all’interno del quale verranno salvati tutti i file e i database del blog e che “ospiterà” il sito stesso, rendendolo visibile online.
Premetto che ai fini della creazione di un blog aziendale sconsiglio vivamente di utilizzare un web hosting gratuito:
- La maggior parte di essi NON ti permette di avere un tuo dominio, ma solo un dominio di secondo livello.
Per intenderci: l’indirizzo web del tuo sito non potrà essere del tipo www.tuosito.com, ma solo www.tuosito.wordpress.com - Possiedono grosse limitazioni alla performance del sito stesso.
Se il traffico verso il tuo sito inizia ad aumentare (come ci auguriamo) potrebbero presentarsi dei problemi tecnici, come un caricamento del blog molto lento.
Risultato: l’esperienza dell’utente e il posizionamento del sito stesso sarebbero compromessi.
Se hai intenzione di utilizzare il tuo sito o blog per generare guadagni o per promuovere la tua attività, vorresti un web hosting così performante e sofisticato da non presentare MAI questo tipo di problemi.
Per questo motivo, consiglio sempre di avvalersi di un servizio hosting a pagamento.
Niente paura: esistono diversi provider che offrono la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a costi piuttosto accessibili.
Nella scelta di un web hosting per un sito professionale raccomando di prendere sempre in considerazione questi parametri:
- Velocità di caricamento del sito
- Sicurezza
- Prezzo
- Esistenza (e professionalità) del servizio di supporto
- Facilità di utilizzo
In base a queste caratteristiche la mia selezione personale si riduce a due provider: SiteGround e Bluehost.
SiteGround
SiteGround è in assoluto uno dei migliori servizi di web hosting che io conosca.
Ottimizzato per WordPress (ma non solo), garantisce una prestazione eccellente per qualunque sito, sia in termini di velocità di caricamento sia in termini di sicurezza.
Oltre all’incredibile facilità di utilizzo (puoi installare WordPress con 1 clic. Letteralmente), ha un ottimo rapporto qualità/prezzo: l’abbonamento base di 3,95 euro al mese è valido fino a 10.000 visitatori mensili.
Offre anche una serie di servizi aggiuntivi gratuiti quali:
- Creazione di un account email personalizzato con il tuo dominio (del tipo info@tuosito.it)
- Servizio di Backup
- Trasferimento di un sito o un dominio già esistenti verso SiteGround in poche ore
- Tutorials e guide scaricabili per la creazione e gestione del tuo sito
- cPanel flessibile e ricco di funzionalità
- Aggiornamenti automatici di WordPress
- Passaggio da HTTP a HTTPS
Il tutto condito da un servizio di supporto tecnico attivo 24 ore su 24 (disponibile anche in italiano) contattabile via telefono, mail o chat.
Essendo SiteGround il servizio di hosting che utilizzo per questo sito, garantisco personalmente sulla sua qualità. E posso dire lo stesso sul servizio di assistenza: sempre disponibile e tempestivo nel risolvere i problemi.
Ultimo, ma non meno importante: il team di SiteGround ha ideato un incredibile sistema di protezione da eventuali attacchi hacker che può contare su ben 7 livelli di sicurezza.
Bluehost
Bluehost è il secondo provider che mi sento di raccomandare.
Anch’esso ottimizzato per WordPress, i piani d’abbonamento
partono da 3,95 dollari al mese ed includono:
- Dominio gratis il primo anno
- Installazione WordPress con 1 clic
- Backup
- Account email personalizzati
- Offerte e sconti per campagne pubblicitarie online
- Webinars gratuiti per la creazione e gestione del proprio sito
Anche Bluehost offre un servizio di supporto attivo 24 ore per 365 giorni all’anno, raggiungibile via chat o email, ma disponibile solo in inglese. Se l’inglese non è un problema si può contattare l’assistenza anche via telefono, ma bisogna chiamare negli Stati Uniti.
2. Scegli con cura dominio ed estensione del tuo blog
Il dominio è l’indirizzo URL del tuo sito.
L’estensione è la parte che si trova dopo il punto.
Quando acquisti un piano hosting, puoi scegliere anche il dominio e l’estensione che vorresti per il tuo futuro blog.
Se non hai ancora le idee chiare su quale nome scegliere, ecco alcuni consigli “evergreen”:
- Utilizza le keywords relative al tuo settore o argomento del blog.
- Rendilo unico: il tuo dominio è parte del tuo brand. Cerca delle keywords o una combinazione di esse che si differenzi e rispecchi la personalità del tuo business.
- Rendilo semplice da digitare. Domini troppo lunghi o difficili da scrivere possono risultare “fastidiosi” per gli utenti. Ricorda che puoi inserire i trattini per separare le parole.
In merito all’estensione del sito, è sempre consigliato scegliere una di quelle più comuni ed utilizzate.
La scelta si riduce, gran parte delle volte, a .com o .it.
L’estensione .com è l’estensione di dominio di primo livello più utilizzata e più popolare di internet.
Se vuoi aprire un blog che sia indirizzato (anche) ad un pubblico internazionale devi senz’altro scegliere quest’estensione.
Il dominio che termina con .it è un country code top-level domain cioè un dominio di primo livello nazionale.
Se il tuo blog sarà rivolto ad un pubblico di lingua italiana, questo tipo di estensione è la scelta migliore.
Per controllare se il dominio che hai scelto può essere utilizzato o se esiste già, puoi utilizzare KnowEm che, oltre ai domini, ti mostrerà anche se quello stesso nome è attualmente in uso sui social network o sulle principali piattaforme di blogging.
3. Crea il tuo blog con WordPress
Il secondo ingrediente di cui hai bisogno per poter aprire un blog è un CMS (Content Management System), ovvero un programma per la creazione e la gestione dei contenuti e dei file del sito stesso.
Esistono diversi CMS sul mercato, ma uno tra i più popolari ed utilizzati sul pianeta è WordPress.
Perché?
- È estremamente user-friendly.
- Puoi utilizzarlo anche se non sei un programmatore o un web master.
- È gratuito.
- È 100% SEO-friendly: oltre che piacere a noi, piace anche a Google. 🙂
- Ha una vastissima community di riferimento con cui puoi interagire in qualunque momento all’interno del forum per ottenere aiuto, consigli e suggerimenti.
- Puoi avvalerti di moltissimi tutorial sul suo utilizzo.
A scanso di equivoci, è importante fare una piccola grande precisazione.
Esistono due versioni di WordPress: WordPress.com e WordPress.org
- Utilizzando WordPress.com gestirai il tuo sito direttamente dalla piattaforma online di WordPress. In questo modo non dovrai acquistare né dominio né spazio hosting.
Perché NON la consiglio?
Perché presenta delle fortissime limitazioni: non è possibile installare né tema né plugin.
Il risultato sarà quindi un sito penalizzato dal punto di vista dell’aspetto e della funzionalità.
Decisamente poco professionale. - WordPress.org è la versione di WordPress a cui mi sono implicitamente riferita finora.
Si tratta di un software open-source che puoi scaricare e installare all’interno dello spazio hosting che hai acquistato (infatti è anche detto self-hosted).
Wordpress.org offre infinite possibilità di personalizzazione del proprio blog perché supporta migliaia di temi e plugin.
In pratica, con la versione self-hosted di WordPress, si può creare qualunque tipo di sito.
4. Come installare WordPress e avviare il tuo blog
Ecco un utilissimo video tutorial su come acquistare dominio e spazio hosting e installare WordPress (.org) su SiteGround, del sempre valido Andrea Di Rocco:
Iniziamo a creare il nostro nuovo sito web allora 🙂
5. Scelta del tema WordPress: le 10 regole d’oro per un blog curato
Ebbene sì. Per funzionare, WordPress ha bisogno di un tema.
Cos’è un tema?
È un programma che genera il layout e l’aspetto grafico del sito e permette di aggiungere funzionalità a WordPress.
Una volta installato, WordPress avrà un suo tema di default.
Si tratta di un template piuttosto basico che difficilmente soddisferà le esigenze legate alla creazione di un sito professionale. La buona notizia è che si può cambiare.
Per WordPress sono disponibili sia temi gratuiti che a pagamento (anche detti Premium).
I primi li puoi trovare direttamente sul sito di WordPress, mentre alcuni tra i siti di temi Premium più popolari sono Theme Forest, My Theme Shop ed Elegant Themes.
La scelta è davvero sconfinata ed è facile sentirsi sopraffatti dalle migliaia di opzioni disponibili.
Per aiutarti a prendere una decisione eccoti quelle che io chiamo le 10 regole d’oro per la scelta di un tema WordPress.
#1 Opta per la semplicità
Focalizzati su un tema il cui design sia esteticamente accattivante, ma non eccessivamente complicato (un milione di colori, fonts stravaganti, grafica labirintica, ecc). Il fine ultimo di un sito è aiutare i visitatori a trovare le informazioni che cercano e i proprietari a raggiungere i loro obiettivi.
Quindi l’usabilità e la facilità di navigazione non devono mai essere compromesse.
Opta anche per un tema che abbia un website builder al suo interno: potrai creare le pagine del blog spostando i singoli elementi al loro interno con un semplicissimo Drag and Drop.
#2 Cerca un tema responsivo
I temi responsivi adattano il loro layout a seconda del dispositivo da cui si visita il sito. Dato che la maggior parte del traffico web ormai proviene da mobile, un tema mobile-friendly è diventato una scelta obbligata.
#3 È compatibile con i principali browser?
I futuri visitatori del tuo blog utilizzeranno browsers differenti, oltre che dispositivi differenti.
Alcuni temi potrebbero apparire perfetti su alcuni browser, ma presentare problemi su altri.
Assicurati quindi che il tema sia compatibile con tutti i maggiori browser: Google Chrome, Firefox, Internet Explorer, Safari, ecc.
#4 E con WordPress?
O meglio: è compatibile con l’ultima versione di WordPress?
Per un corretto funzionamento del sito è importante che il tema sia aggiornato tempestivamente dagli sviluppatori quando vengono rilasciate nuove versioni di WP.
#5 Controlla le valutazioni degli utenti e il numero di download
È probabile che ad un punteggio elevato e ad un alto numero di download da parte degli utenti corrisponda un’altrettanto alta qualità del tema.
#6 È ottimizzato in chiave SEO?
WordPress è già un’ottima piattaforma dal punto di vista SEO, ma anche il tema gioca un ruolo cruciale.
Un template può essere esteticamente molto piacevole, ma presentare lo stesso un codice HTML piuttosto scarso.
Verifica dalla descrizione del template se sia stato pensato anche per la SEO.
#7 Controlla i widget e i plugin supportati
I widget e i plugin sono il vero punto di forza di WordPress perché ti permettono di espandere al massimo le funzionalità e il potenziale del tuo sito.
Ma molte funzioni del sito varieranno a seconda del template per cui opterai.
Assicurati, allora, che il tema che utilizzerai supporti tutti quei plugin essenziali per il corretto funzionamento del tuo blog e per il raggiungimento degli obiettivi di comunicazione prefissati.
#8 Scegli un tema translation-ready
Se dovessi aver bisogno di costruire un sito in più lingue (come nel mio caso) o volessi tradurre in italiano un template (sono quasi tutti in inglese) scegli un tema che supporti i plugin per sviluppare un sito multilingue e che ti permetta di tradurre anche i singoli elementi al suo interno. Come WPML.
#9 Il tema supporta un e-commerce?
Se stai usando WordPress per creare un sito e-commerce o un sito vetrina con una pagina shop, il template deve (ovviamente) supportare questa funzione.
#10 Last but not least: accertati che il tema offra un servizio di supporto valido
Come per il servizio di hosting, se dovessi avere un problema tecnico vorresti avere la possibilità di rivolgerti a degli sviluppatori che lo risolvano in fretta.
Quindi assicurati che il template offra delle guide e dei tutorial sull’installazione e l’utilizzo e un servizio di assistenza da contattare in caso di necessità.
[Se vuoi sapere a quale tema appartengono le immagini qui sopra, si tratta di Enfold].
Una volta individuato il tuo tema, per installarlo vai su Aspetto -> Temi -> Aggiungi Nuovo ed inizia a personalizzarlo aggiungendo il tuo logo, i colori del tuo brand e tutto ciò che ti serve.
6. SEO: come ottimizzare il tuo blog
SEO on-site e on-page
Con WordPress come CMS e il tema giusto siamo già a buon punto.
Mancano gli ultimi accorgimenti da utilizzare per ottimizzare al massimo il tuo sito per Google.
E fare in modo che si innamori di te 🙂
- Scarica il plugin SEO by Yoast.
- È il miglior plugin WordPress per aiutarti di volta in volta ad ottimizzare i tuoi contenuti, siano essi pagine (Pagine -> Aggiungi Nuovo) o articoli del blog (Articoli -> Aggiungi Nuovo). Così da posizionarti sempre meglio sui motori di ricerca.
- Collega il sito a Google Analytics. Solitamente è possibile farlo attraverso il tema, inserendo il codice di monitoraggio direttamente nelle impostazioni.
In alternativa si può utilizzare un plugin come Google Analytics by Yoast. - Inizia ad usare le parole chiave e ad inserirle nel titolo, nello URL, nel testo dell’articolo, nel testo alternativo delle immagini ecc.
Se hai dei dubbi su come trovare le keywords, leggi il mio post sui tool gratuiti per individuare le parole chiave più adatte al tuo progetto. - Registra il sito su Google Search Console: un servizio gratuito di Google che ti consente di monitorare e gestire la presenza del tuo sito nei risultati di ricerca.
SEO off-page
Ovviamente si tratta di tecniche da utilizzare in un secondo momento, quando avrai già aperto il tuo blog e il sito sarà pronto, finito ed ottimizzato.
Ma non sottovalutare la SEO off-page: è importante almeno quanto la SEO on-site perché fornisce a Google un’indicazione su quanto sia popolare e come viene percepito il tuo blog.
I principali fattori di SEO off-page sono:
- Link building. Ovvero la creazione di link di qualità su siti autorevoli del tuo stesso settore che puntino verso il tuo.
- Guest post. Un’ottima tecnica di link building e di crescita del traffico verso il tuo blog.
- Condivisione sui social media.
- Aggregatori di blog. Piattaforme che raccolgono tutti i blog ordinandoli per categoria.
Puoi chiedere di iscrivere il tuo in qualunque momento.
Una volta che avrai messo in pratica una o più di queste tecniche puoi utilizzare i SEO tool di cui ti parlo qui per controllare il posizionamento del tuo sito e “aggiustare il tiro” nel tempo.
7. Evita il “blocco dello scrittore” con un calendario editoriale
Torniamo all’interno del nostro blog.
Finalmente è pronto e ottimizzato: puoi passare alla stesura e alla pubblicazione dei post.
Il calendario editoriale è uno strumento importantissimo per assicurarsi una pubblicazione regolare degli articoli e facilitare il posizionamento sui motori di ricerca.
WordPress ha già una propria funzione nativa per programmare i singoli post, ma i plugin per il calendario editoriale ti permettono di avere una visione complessiva di tutti i post da pubblicare, giorno per giorno.
Tra tutti, il più popolare è senz’altro Editorial Calendar.
8. Immagini e video di qualità sono fondamentali per gli utenti del tuo blog
Utilizzare dei contenuti visivi di alta qualità è un altro aspetto cruciale quando si tratta di creare contenuti piacevoli, leggibili ed accattivanti.
Fortunatamente il Web ci mette a disposizione moltissimi siti da cui è possibile scaricare, in maniera gratuita e legale, immagini e video professionali ad alta risoluzione (qui te ne elenco più di 20).
PRO TIP. Le immagini ad alta definizione sono, spesso, tanto belle quanto pesanti.
Se pubblicate sul sito nelle loro dimensioni originali potrebbero comprometterne la velocità di caricamento.
Prima di caricarle sul blog utilizza dei tool come JPeg Mini, ImageOptim o Image Optimizer: alleggeriscono il peso delle foto senza intaccarne la qualità.
9. Abbraccia le “buone pratiche” del blogging
Per rendere i tuoi contenuti quanto più fruibili possibile e per mantenere vivo il tuo blog, il mio consiglio è di seguire sempre questi passaggi. Sia nella fase di stesura sia dopo aver pubblicato gli articoli.
- Inserisci dei link sia interni che esterni che reindirizzino ad altri contenuti d’interesse per i tuoi lettori.
- Suddividi il testo in brevi paragrafi per renderlo quanto più leggibile possibile.
- Crea elenchi puntati (come questo) e numerati (come quest’articolo).
- Evidenzia in grassetto i concetti più importanti.
- Alterna sempre testo e contenuti visivi per non appesantire la lettura.
- Rispondi ai commenti dei lettori.
Soprattutto, prediligi chiarezza e semplicità.
Scrivi per le persone, non per i motori di ricerca.
Se il lavoro di SEO è stato buono e la redazione di contenuti costante, i risultati arriveranno.
Se vuoi saperne di più su come scrivere sul web in maniera professionale, dai un’ occhiata al mio post sulle 5 cose da fare e le 5 da non fare con i contenuti online.
10. Rendi il tuo blog super sicuro
Avere servizi di web hosting come SiteGround o Bluehost è già un ottimo punto di partenza.
Ci sono poi alcune buone abitudini da seguire e plugin da utilizzare per poter gestire il tuo sito in totale tranquillità, consapevoli che per qualunque imprevisto ci sarà sempre un rimedio (e non andare nel panico):
- Scarica sempre gli aggiornamenti di WordPress: sono fondamentali per la sicurezza e la stabilità del sito.
- Installa un plugin specifico per la sicurezza.
Personalmente utilizzo iThemes Security (considerato uno dei più potenti): ha più di 30 funzionalità.
Ad esempio: permette di fare un backup del sito in qualunque momento, invia una email di notifica all’amministratore in caso di tentativi di accesso indesiderati e individua e banna gli indirizzi IP sospetti inserendoli in una “black list” ad hoc. - Installa Akismet: il miglior plugin contro i commenti spam.
11. Fa’ in modo che il tuo blog sia in linea con la normativa italiana ed europea
Privacy Policy, Cookie Policy e GDPR
In base al codice della privacy – D. Lgs 196/2003, su ogni sito web si deve poter accedere alla privacy policy.
Significa che è necessario pubblicare due link (uno per un’informativa breve e uno per un’informativa estesa) che illustrino come vengono trattati i dati sensibili dell’utente.
Nel caso in cui l’informativa sulla privacy non compaia sul proprio sito, le sanzioni previste vanno dai 6.000 euro in su.
Il 2 giugno 2015, inoltre, è entrato in vigore il Provvedimento numero 229/2014 del Garante della Privacy che prevede che l’utente venga informato e debba dare il suo consenso all’utilizzo dei cookie.
Le sanzioni per la mancata applicazione del provvedimento sono piuttosto pesanti anche in questo caso: da un minimo di 6.000 euro ad un massimo di 36.000 per omessa informativa e da 10.000 a 120.000 euro nel caso in cui venga dimostrata l’installazione di cookie di profilazione senza l’autorizzazione degli utenti.
Insomma, meglio attrezzarsi.
La più classica delle soluzioni per l’adeguamento del proprio sito alla normativa vigente è offerta da Iubenda. Sottoscrivendo un abbonamento annuale a Iubenda, infatti, è possibile acquistare un vero e proprio pacchetto completo di cookie policy e privacy policy creato ad hoc per il proprio sito.
Si potrà poi installare il tutto grazie ad un apposito plugin.
Aggiornamento: il 25 maggio 2018 è entrato in vigore il Regolamento Europeo 679/2016 in materia di protezione dei dati personali, conosciuto anche con l’acronimo GDPR “General Data Protection Regulation”. Con l’entrata in vigore del Reg. EU 679/2016, numerose aziende sono state tenute a rivedere la gestione del trattamento dei dati personali.
Se ti trovi nell’Unione Europea dovrai rispettare il Regolamento, a prescindere dalla nazionalità o dalla residenza del cliente a cui i dati personali si riferiscono.
In altre parole, se vendi i tuoi prodotti o servizi ad una clientela che si trova negli Stati Uniti, in Australia o in Sudafrica, dovrai comunque applicare il regolamento.
L ’autorità Garante per il trattamento dei dati personali ha predisposto numerose schede informative per facilitare la comprensione e l’adeguamento della nuova normativa.
A livello più prettamente “tecnico” riguardante le modifiche da apportare al sito, ho testato varie alternative e posso confermare che Iubenda è risultata essere, per me, la soluzione migliore.
Purtroppo non mi è stato possibile trovare soluzioni gratuite adeguate.
Con Iubenda, per lo meno, è possibile ottenere un prezzo leggermente agevolato acquistando da qui una o più licenze con il 10% di sconto.
Indicazione della Partita Iva nella Home Page
Per i siti professionali c’è poi un ulteriore regolamento a cui attenersi: l’art. 34 del D.P.R. 633/72 ribadito dalla Risoluzione n. 60 del 2006 dell’Agenzia delle Entrate.
Se possiedi un sito web con evidenti fini “economici” (in cui, cioè, vendi prodotti o servizi) è obbligatorio indicare la Partita Iva nella home page del sito.
Le sanzioni per la mancata aggiunta della Partita Iva vanno dai 258 ai 2.065 euro.
Pront@ ad andare online con il tuo nuovo blog?
Spero che questa mini guida su come aprire un blog professionale sicuro, legale e seo-friendly ti sia stata utile.
Se hai delle domande o vuoi aggiungere dei suggerimenti, lasciami pure un commento.
Vorresti avere un blog, ma sai già che non avrai il tempo di gestirlo? Dai un’occhiata al mio pacchetto “Blog Accudito” : posso pensarci io per te.
P.S. Dimenticavo!
Ho creato un corso gratuito dove condivido tantissimi altri consigli e risorse (gratis anche quelle!) per gestire al meglio il tuo business. Se vuoi dargli un’occhiata puoi iscriverti qui sotto:

Ufficialmente Assistente Virtuale, preferisco definirmi come qualcuno che ti restituisce tempo e libertà. Perché mi occupo di quelle attività che non ti consentono di dedicarti agli aspetti del tuo business che generano un effettivo guadagno. O che, magari, non ti permettono di avere il tuo tempo libero che vorresti. Se vuoi saperne di più su di me e su come posso aiutarti puoi dare un’occhiata qui e qui.
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